La Presidente del Laboratorio Una Donna Maricetta Tirrito: “Inaccettabile la solitudine tragica di Miranda e Marco. L’indifferenza delle amministrazioni  diventa killer”


“Miranda e Marco Colonna, due nomi sconosciuti ai più fin quando non sono diventati oggetto di cronaca. Due invisibili, come tante persone – soprattutto anziane – che vivono chiuse nelle proprie solitudini, monadi all’interno di città che brulicano di egoismi”.
A parlare è Maricetta Tirrito, presidente del Laboratorio Una Donna.

“Miranda e Marco, 94 anni lei e 64 lui, madre e figlio, sono stati trovati morti in casa a Roma in via Olevano Romano dopo quasi tre settimane dal loro ultimo contatto con i vicini di casa, per gli auguri di Natale.

Siamo nel terzo millennio, e la solitudine non può ancora oggi causare la morte di persone in maniera cosi inumana. Esistono soluzioni per persone sole, anche con qualche problema; queste persone  non devono essere dimenticate, e a loro devono essere proposte le alternative esistenti.

Dobbiamo recuperare il senso dell’aggettivo ‘umano’ quando parliamo di rapporti. Vuol dire interscambio, dialogo, cura; bisogna entrare nelle case dei nostri anziani con dei servizi idonei a sostenere solitudini, angosce, economie.

Non è possibile accettare che due vite che se ne vanno, trovino attenzione solo quando diventa sgradevole la scia di odori che lasciano. E’ un’immagine terribile, la testimonianza concreta di quanto sia decomposto il rapporto tra gli esseri umani, e tra cittadini e Stato; e quest’ultimo non può non essere declinato nelle sue ramificazioni territoriali, amministrazioni regionali e comunali.

Sono tragedie umane che si potrebbero evitare, cambiando i paradigmi della tutela sociale, dell’attenzione verso i più deboli, dell’assistenza alle famiglie. Miranda e Marco sono le prime vittime dell’anno, immolate sull’altare dell’indifferenza.

Indifferenza istituzionale, prima ancora che della società. E’ compito dello Stato creare le condizioni per abbattere il muro della solitudine, tendere una mano a chi ne ha bisogno, creare quella cultura della solidarietà che deve partire necessariamente dall’esempio. Ripensare i servizi sociali, per aiutare la società a crescere”.

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